Fratelli di Nostra Signora della Misericordia


Casa Generalizia dei
Fratelli di N.S. della Misericordia
Via Bogliasco, 34 - 00163 - Roma
Tel. 06/66418552 - Fax 06/66411374
 
Roma, 25 - 1 - 2011
 
Carissimi Fratelli e Laici misericordisti,

 

Il 172e anniversario della congregazione

      Il 25 gennaio è un giorno speciale nel quale siamo obbligati a ringraziare il Signore per i grandi benefici che ci ha concesso. Un giorno come questo, il 25 gennaio del 1839, il Cardinale di Malines, Mons. Sterckx approvava le prime regole e, nello stesso tempo, tre giovani cominciavano il loro noviziato. Essi erano: un falegname, Cornelio Van der Veken, un imbianchino, Giacomo Lowette ed uno scalpellino, Pietro Peeters, e prendevano, rispettivamente, i nomi di Luigi, Vincenzo e Rombaut. Con una celebrazione semplice e famigliare, ma piena di significato, la Congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia iniziava il suo cammino.
 
    Da allora sono trascorsi ben 172 anni e la Congregazione li ha spesi nel servizio alla Chiesa, nell’apostolato fra i carcerati, nell’educazione dei ragazzi e giovani e nella cura degli anziani. Una missione portata avanti nello spirito della misericordia, che ha marcato profondamente tutto il lavoro apostolico dei Fratelli. Mentre innalziamo a Dio il canto di gioia che esce dal nostro cuore e mentre lo ringraziamo per il dono ricevuto nella persona e nell’opera del nostro Padre Fondatore, rinnoviamo la volontà di servirlo e reiteriamo la nostra fedeltà a quel Carisma della Misericordia, che Padre Vittore Scheppers ci ha lasciato come preziosa eredità.  
 
    Fin dalla fondazione della congregazione, i fratelli sono sempre stati accompagnati da molti laici e laiche che hanno collaborato nelle diverse opere con il loro lavoro professionale e che, spesso, erano animati di una volontà così buona e di uno spirito così misericordioso, da essere considerati come altrettanti membri  delle nostre comunità. Tuttavia, in questi ultimi anni la loro presenza si è fatta sempre più significativa e si è resa imprescindibile per la continuità del nostro servizio educativo ed assistenziale. Ecco perché il 25 gennaio è una data significativa tanto per noi religiosi, come per i laici e laiche che ci sostengono; in una parola, per tutta la comunità misericordista.

•   Noi religiosi dobbiamo convincerci che la nostra missione deve dirigersi sempre più alla formazione, nel nostro carisma, dei laici che collaborano nelle nostre Opere e che la nostra presenza in esse deve avere, come scopo principale, l’animazione pastorale diretta a tutta la comunità, sia essa educativa, assistenziale o sociale. Oltre a questa presenza di accompagnamento diretto dei laici, e indipendentemente dell’età e del nostro stato di salute, il contributo più grande che possiamo offrire come religiosi, sarà dato dalla coerenza della nostra vita: la fraternità, la preghiera e lo spirito di accoglienza e di servizio. Queste caratteristiche dovrebbero essere i punti forti della collaborazione alla quale siamo chiamati a dare come fratelli. Forse dovremmo ripetere ciò che disse San Pietro allo storpio che gli chiedeva l’elemosina alla porta del Tempio: “Non ho né oro né argento, ma quello che ho te lo do volentieri: in nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina”. E fare ciò che lui stesso ha fatto: “… lo prese per la mano destra e lo aiutò ad alzarsi”. (Atti, 3, 6-7).
 
•    Da parte dei Laici ci si aspetta, oltre alla responsabilità nell’esercizio delle loro funzioni, anche una grande voglia per una crescita spirituale e per un approfondimento del carisma della misericordia, perché solo se lo viviamo nel nostro lavoro quotidiano si manterrà vivo lo spirito che sempre ha animato le nostre Opere.

La preparazione al Capitolo Generale

     Un secondo punto che in questo momento deve attirare la nostra attenzione è il fatto che dal 7 marzo, anniversario della morte del nostro Fondatore, inizierà il cammino che ci porterà alla celebrazione del 32esimo Capitolo Generale, che avrà luogo a Ravascletto (Udine – Italia) dal 15 luglio 2012 al 5 agosto 2012 e al quale saranno invitati anche 9 laici delle varie Provincie e Delegazioni nelle quali esista un movimento laicale prossimo al nostro spirito.

     Vi domanderete perché sia necessario dedicare un tempo così lungo (un anno e mezzo) alla sua preparazione. Ogni incontro capitolare è un momento di grazia: una grazia che dobbiamo chiedere insistentemente al Signore nella nostra preghiera, e che non dobbiamo lasciar passare né, molto meno, disprezzare. Non c’è dubbio che tutti, fratelli e laici, siamo consapevoli dell’importanza che può avere un Capitolo Generale nelle circostanze nelle quali ci incontriamo come Congregazione. Credo che tutti siamo persuasi che quello che si avvicina non può essere un Capitolo “ordinario”, se per tale pensiamo ad una assemblea di delegati preoccupati a cambiare unicamente qualche punto delle Costituzioni e a eleggere il nuovo Consiglio Superiore, ma dovrà essere un Capitolo in cui tutti i partecipanti siano veramente preoccupati della situazione della Congregazione, abbiano il coraggio di indicare un cammino di futuro, pensino e trovino quei cambi seri e profondi che dovranno essere intrapresi affinché il Carisma della Misericordia, tale come ce lo ha dato Padre Vittore e ce lo hanno trasmesso i fratelli che ci hanno preceduti, rimanga come fermento di una missione credibile e di un apostolato valido.
    
    Il Consiglio Superiore ha proposto un lemma su cui centrare la nostra riflessione: “ESSERE FERMENTO DI MISERICORDIA”. Inoltre, rispettando le norme prestabilite e le decisioni dei Capitoli Generali precedenti, e visto il numero dei Fratelli delle diverse Province e Delegazioni, ha fissato la composizione dell’Assemblea che sarà la seguente:

•   5  membri di diritto: i membri del Consiglio Superiore
•   2  membri   nominati:   il   Delegato   della   Delegazione   Canadese  e  quello  della
    Delegazione Africana:
•   8  membri   eletti:   2   per   la  Provincia  Fiamminga,  2  per  quella Italiana, 2 per la
    Delegazione  Africana ,  1  per  ognuna  delle  Delegazioni del Canada e dell’America
    Latina.
•   9 laici che parteciperanno ai lavori della prima settimana.
Il P. Albert Van Hecke, salesiano, ci aiuterà nella riflessione come moderatore, mentre il diacono canadese Yvon Matte sarà il segretario aggiunto.

Anche se il Consiglio Superiore ha marcato il “quadro organizzativo” del Capitolo, molto più importanti saranno sia la sua preparazione come i contenuti della riflessione previa al Capitolo stesso, dato che i risultati che ne scaturiranno da questa fase previa guideranno i lavori dei membri dell’Assemblea. Desiderando che in questa tappa di preparazione ci sia il più amplio coinvolgimento, prima di tracciare alcune linee concrete, desidererei avere da tutti i confratelli e dai laici più impegnati, alcuni suggerimenti sui temi considerati più importanti e attuali e che potrebbero guidarci nelle riflessioni future.

•    Propongo ai Superiori delle Comunità di invitare tutti i Confratelli a mettersi in cammino verso la celebrazione del Capitolo: invochiamo la forza del Signore e la luce del su Spirito non solo nella nostra preghiera personale e comunitaria, ma anche con l’adempimento fedele del nostro lavoro apostolico e con una vita comunitaria vissuta nella fraternità. In una riflessione comunitaria tutti i fratelli sono pregati di indicare i temi la cui considerazione da parte di tutti sia importante e urgente. Naturalmente saranno bene accolte e valutate anche le proposte individuali. Non si tratta né dei Capitoli provinciali, né delle lettere che, a suo tempo, ciascuno sarà libero di mandare al Capitolo Generale, ma di idee che possano esserci di guida alla riflessione in questo percorso preparatorio.

o    Propongo ai Superiori delle Comunità di invitare tutti i Confratelli a mettersi in cammino verso la celebrazione del Capitolo: invochiamo la forza del Signore e la luce del su Spirito non solo nella nostra preghiera personale e comunitaria, ma anche con l’adempimento fedele del nostro lavoro apostolico e con una vita comunitaria vissuta nella fraternità. In una riflessione comunitaria tutti i fratelli sono pregati di indicare i temi la cui considerazione da parte di tutti sia importante e urgente. Naturalmente saranno bene accolte e valutate anche le proposte individuali. Non si tratta né dei Capitoli provinciali, né delle lettere che, a suo tempo, ciascuno sarà libero di mandare al Capitolo Generale, ma di idee che possano esserci di guida alla riflessione in questo percorso preparatorio.

o    Rivolgo lo stesso appello di collaborazione a quei Laici che vivono lo spirito del nostro Fondatore, per averlo incontrato ed apprezzato nel contatto personale con qualche Fratello o nello svolgere il loro lavoro professionale nelle nostre Opere. È mia intenzione che la loro presenza e partecipazione già iniziate  negli  ultimi Capitoli Generali, si incrementino e si approfondiscano sempre più:

o    Fin dall’inizio la presenza dei laici si limitava ad una conferenza di qualcuno di loro, data a titolo personale.

o    Nel 29º Capitolo (2000) c’è stata, da parte dei Fratelli capitolari, una prima riflessione seria sull’importanza della presenza dei Laici nelle nostre Opere seguita da una dichiarazione di apprezzamento per la loro collaborazione.

o   Nel 30º Capitolo (2006), l’invito e la partecipazione dei Laici non furono unicamente a titolo personale, ma in qualità di rappresentanti di vari gruppi regionali. Sono stati loro i protagonisti delle riunioni della prima settimana dei lavori capitolari, e in esse hanno esposto il loro lavoro e la  loro collaborazione, hanno illustrato il cammino che stanno percorrendo nelle diverse aree geografiche e, soprattutto, hanno dato alcuni suggerimenti che i Capitolari hanno accolti e sui quali hanno discusso.

o  In questi ultimi quattro anni ci sono state varie proposte che in alcune parti sono state accolte con entusiasmo, in altre hanno incontrato scetticismo e, in alcuni casi, sono state interpretate male. Ugualmente abbiamo assistito ad iniziative molto positive come, per esempio, la formazione di gruppi per lo studio del carisma, un coinvolgimento a livello professionale e personale che andava oltre lo strettamente “contrattuale” e sfociava nel volontariato, alcune proposte di progetti tendenti allo scambio di informazione, … Sono state iniziative che, pur avendo una risposta limitata, tuttavia hanno manifestato la buona volontà che c’è da parte dei laici e il loro desiderio che il progetto laicale si rafforzi e si trasformi in una bella realtà.
 
Il mio invito ai laici è che, partendo dalle proposte fatte nell’ultimo Capitolo Generale e dalle linee suggerite nei vari documenti di questi ultimi tempi, e analizzando le difficoltà trovate nel cammino, possano indicare inquietudini e avanzare progetti da offrire alla considerazione di tutti. Sono pienamente convinto che oltre alla loro esperienza come collaboratori nelle diverse funzioni e nelle diverse Opere, i laici ci aiuteranno nella riflessione sul carisma della misericordia “visto e vissuto” nel loro stato laicale. Non ho alcun dubbio che il contributo che ci offriranno sarà enormemente valido e non solo servirà per determinare sempre meglio le linee della loro collaborazione e della loro appartenenza alla Famiglia Misericordista, ma aiuterà i Fratelli ad approfondire sempre più il loro ruolo di religiosi consacrati e a capire in tutta la sua portata il rapporto fratelli - laici.
 
Il cammino di riflessione previo al Capitolo Generale del 2012 deve essere transitato da tutti e, possibilmente, in una forma comunitaria, tanto dai religiosi come dai laici, perché solo in questo modo il Capitolo stesso sarà il risultato di uno sforzo e di un anelo comune. Come questo percorso dovrebbe iniziare il 7 marzo, chiedo che questi suggerimenti, comunitari o personal, siano inviati prima di questa data.
 
Nel Vangelo dell’infanzia leggiamo per ben due volte che “Maria, da parte sua, custodiva gelosamente il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé” (Lc. 2, 19; 51b). Questa sua preoccupazione nell’osservare la realtà che la circondava, il suo desiderio di interpretare i fatti che si succedevano nella sua vita, la sua voglia di cercare in essi il progetto che Dio aveva su di lei e, finalmente, la sua decisione di seguire in tutto la volontà del Signore, possono essere per noi una guida valida per riflettere sulla situazione attuale della nostra Congregazione, per capire cosa voglia dirci Dio in queste circostanze sconcertanti e per pregare affinché sia Lui colui che ci illumini e ci dia la forza al momento di prendere le decisioni più pertinenti. Se in ogni circostanza della nostra vita dobbiamo imitare Maria nella sua disponibilità alla volontà di Dio, oggi dobbiamo sentirci chiamati a cercare con creatività nuovi sentieri di vita e di futuro e albergare nel nostro cuore la fiducia, l’illusione e la speranza.
 
Maria, la nostra buona Madre della Misericordia e Madre della Speranza sia la nostra guida e la nostra forza.
 
Fr. Paolo Barolo, s.g.